L’attaccante classe ’98 dell’Inter è stato seguito sottotraccia da Bava in queste settimane. Può firmare a breve, da settembre si allena in prima squadra

È in cerca degli ultimi ritocchi la Primavera del Torino. Il mercato può infatti ancora offrire qualche possibilità da cogliere al volo, dopo aver sistemato nei punti nevralgici la rosa di Coppitelli (il terzino e il centrocampista centrale, per intenderci), Massimo Bava si sta muovendo per rendere ancora più competitiva la rosa dei granata che vuole a tutti i costi raggiungere la Final Eight senza passare dalla terribile roulette dei playoff. Serve qualità, esperienza. Servono giocatori da far crescere, anche pensando alla prima squadra. Ed è questo l’identikit che sembra calzare a pennello per l’interista Reno Piscopo.

Nome italiano, ma nazionalità australiana, il classe ’98 ha compiuto qualche anno fa una vera e propria scelta di vita: per inseguire il suo sogno di diventare calciatore, è venuto dall’altra parte del mondo, trovando nell’ambiente nerazzurro un terreno fertile per sbocciare e mettere in mostra tutto il suo talento. Fisico non imponente, Piscopo fa dell’esplosività, della capacità nel dribbling e della personalità le sue armi migliori, e non a caso ha attirato su di sé gli occhi del Torino: un esterno particolarmente estroso, che può giocare anche da trequartista o all’occorrenza da mezzala (due ruoli numericamente rimasti scoperti con la partenza di Braidich e Kouakou). Un giocatore che quest’anno, con De Boer all’Inter, si è sempre allenato in prima squadra, e che piace non poco a Coppitelli proprio per la duttilità tattica dimostrata.

Insomma, Piscopo è un obiettivo del Torino Primavera, che potrebbe davvero piazzare un colpo molto importante, strappandolo all’Inter e a una concorrenza che si sta facendo via via folta. I granata hanno condotto la trattativa sotto traccia, e sono molto vicini alla chiusura, ma dovranno sbrigarsi onde evitare rilanci dell’ultimo minuto che possano andare a compromettere il discorso avviato da diverse settimane. Il colpo a sorpresa è in canna: sta al Toro, ora, spararlo.


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gabbo
7 anni fa

Il fatto che pochi giocatori del nostro vivaio riescano a giocare con continuità nelle serie maggioni è una cosa che mi sono spesso chiesto. Forse che serva, al di là delle proprie capacità individuali, una maggiore maturità per gestire la pressione della serie A? Cosa che uno ottiene soltanto con… Leggi il resto »

dario
dario
7 anni fa

Per emergere bisogna giocare. Se guardiamo al presente, lo scorso anno Barreca faceva la riserva a Murru in serie B e, in questi giorni, con Molinaro e Avelar a disposizione, poteva essere un papabile della Pro Vercelli. Se guardassimo invece al passato più o meno recente, ognuno di noi potrebbe… Leggi il resto »

gigimperversi
gigimperversi
7 anni fa

Qualcosa non torna: per una società che ha vinto un titolo berretti, uno scudetto primavera e ne ha sfiorati altri due, i giocatori arrivati in serie A sono troppo pochi, praticamente il solo barreca. È che non sempre risultati di squadra e giocatori forti sono consequenziali. Io non credo che… Leggi il resto »

Kobra
Kobra
7 anni fa
Reply to  gigimperversi

Io credo che finché si daranno mille opportunità a Martinez piuttosto che degli scampoli di partita ad Aramu, se si preferisce la scommessa Boyé a Parigini, se si acquista un semisconosciuto, tal Carlao, piuttosto che provare anche solo in ritiro Bonifazi o Mantovani (quest’ultimo venduto a titolo definitivo ma che… Leggi il resto »

G.T.
G.T.
7 anni fa
Reply to  Kobra

Guarda, concordo in pieno con quello che dici. C’è da dire pero’ che il Duo delle Meraviglie non poche volte acquista giocatori esotici che poi “non” giocano mai, quasi mai, un quarto d’ora in Coppa Italia. La collana è lunga, Carlao l’ultima perla.

Kobra
Kobra
7 anni fa
Reply to  G.T.

Il che certo non migliora la situazione 🙂

Dedo69
Dedo69
7 anni fa
Reply to  Kobra

ti correggo.
Mantovani non è stato mai venduto a titolo definitivo, semplicemente perchè non gli è mai stato fatto un contratto da pro. quindi si è svincolato e perso a zero…

Kobra
Kobra
7 anni fa
Reply to  Dedo69

Pardon, ricordavo diversamente. Ho fatto comunque i primi nomi che mi sono venuti in mente, o meglio quelli che a mio avviso sono chiusi da giocatori semisconosciuti.

tore110
7 anni fa
Reply to  Kobra

@Kobra , perdonami ma non è così . Una società tanto attenta alla valutazione dei giocatori non rischierebbe mai di mandare via un giovane se non fosse certa al 100%. Guarda l’unico errore se vogliamo di questi anni è stato fare andare via Simone Verdi . Se mi permetti Aramu… Leggi il resto »

Kobra
Kobra
7 anni fa
Reply to  tore110

Sicuramente chi vede i giocatori in allenamento ne sa più di me, non lo metto in dubbio. Forse Aramu non avrà il passo da serie A come dici tu, ma in 4 mesi ha giocato la pochezza di 45 minuti, troppo pochi per giudicare. Per quanto riguarda Martinez, io comprendo… Leggi il resto »

maximedv
maximedv
7 anni fa
Reply to  Kobra

È che in Italia il nome esotico stuzzica il tifoso boccalone più di un Rossi, Bianchi o Esposito. Aggiungici le mazzette che prendono procuratori e dirigenti ed il costo a volte minore ed il gioco è fatto. E così il campionato è diventato poco attraente e competitivo. Oggi, fortunatamente, un… Leggi il resto »

Kobra
Kobra
7 anni fa
Reply to  gigimperversi

Chiaro che non tutti possono arrivare in prima squadra, ma il numero dei nostri arrivati a giocarci (escludendo le comparse varie di Rosso, Lescano, Graziano…) rispetto ai risultati della Primavera è imbarazzante.

Messicoenuvole
Messicoenuvole
7 anni fa
Reply to  gigimperversi

. Certo, anche dall’Inter di Stramaccioni che trionfò nella Youth League sono emersi in pochi. Ti ricordo quella formazione: Di Gennaro, Pecorini, Kysela, Spendlhofer, M’Baye, Crisetig, Duncan, Romanò, Bessa, Longo, Livaja (Alborno). In panchina con Terrani e Forte anche Benassi.

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